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LA LOCANDA INVISIBILE

Datazione  novembre 1996 (co-prodotto dal Biondo nell’anno successivo) inserito all’interno dei un progetto chiamato “La trilogia delle Ombre” .

Linguaggio Palermitano

Pagine   233; I parte pp. 97; II parte 114; III parte 136 pp.

Personaggi Fortunato, Spardaquasetta (che appaiono in diversi quadri), vecchia, maschio e  femmina fanciullo e fanciulla, ombra, poeta, assassino vittima e San Giovanni, guardia e assassinato, ombrina, puttana e soldato, Grazia e Ulivia, pensiero, corpo, guardiana, vecchio, usciere e scrivano.

Note Laboratorio Femmine dell’ombra. scaletta iniziale con le sequenze

 

 

Analisi 

 

‘a Lucanna ‘e vagabunni ummri Ognunu / ‘zocc’à vistu Cunta .. ‘zoccu pensa … / ‘zocch’Immagina … cunta Ogni / fantasia ca p’U so Ciriveddhu passa… . Secondo uno dei personaggi che popolano questo testo, Spardaquasetta, questa è La locanda Invisibile, un luogo di ombre erranti nel quale ciascuno può raccontare la propria storia, sia essa appartenente alle cose viste che a quelle immaginate. Vi ritroveranno ristoro, fisico e spirituale una schiera di personaggi che affondano le proprie parole nella concretezza o nell’astrazione poetica. I primi a far la loro comparsa sono Spardaquasetta, analfabeta, il quale tenta di appioppare biglietti della lotteria all’amico Fortunato. Fanno seguito, contrappuntando sapientemente l’ironia bonaria e quella truffaldina: l’amore mercenario di una vecchia puttana nel distaccato racconto, quasi non le appartenesse più; il desiderio di una fanciulla di “fare la vita”, o l’amore puro e inconsapevole di due fanciulli in procinto di diventar genitori. Il lungo quadro in apertura alla seconda sezione non a caso riecheggia le parole di Romeo e Giulietta; a interpretar le loro parti sono due vecchi, che ripercorreranno il percorso di quelli che per antonomasia sono eterni amanti, esplicitandone il riferimento solo alla fine parranu n’tra r’iddi uora, Romeo e Giulietta/ e ‘zoccu si ricinu aricchi uman’un sentinu. Non mancano lunghi succulenti elenchi di cibi e, di contro, canti alla spazzatura; al nome della madre che risuona inesorabilmente nel vuoto fa eco la chiamata dell’assassino che fa accomodare la propria vittima e gli serve del vino prima di assassinarlo nel nome di San Giovanni. Ci si muove magicamente in un paradiso di bambole parlanti e subito dopo catapultati nelle discariche delle cose rovinate. Di questo girotondo di anime fa assolutamente parte la figura del poeta, con le ombre che lo vengono a visitare: presenze impalpabili che si affacciano al suo cospetto senza dir nulla, scacciate o rincorse come i pensieri che sottendono alla creazione.

È il tempo del presente, dei fatti quotidiani che riguardano soldi persi, delle uova fritte e di  scaldabagni rotti, ma soprattutto è il tempo del ricordo: dei morti intrappolati, come il postino costretto da cinquant’anni a provar di consegnare sempre la stessa lettera, o come il netturbino che si accorse d’esser morto solo grazie ad una foto appesa in casa. La cosa più terribile da abbandonare è la consapevolezza d’aver lasciato qualcosa inconcluso.. Le lacrime versate sono per gli animali, o per le interminabili attese, e tuttavia non sono esclusi i momenti d’allegria, quando nel giorno dei morti si ricevono regali e nocciole

Se nella I parte vengono presentati i personaggi e le singole situazioni, Nella II, dopo aver salutato i canti ‘n cuntìnu I cu à persu , ci si catapulta nel regno della notte, dove vivono gli eterni amanti, ma dove soprattutto si possono osservare le mutevoli forme della luce: è il lume da cui esce un fumo che invela il viso dei mortiè il neon delle lampade, o quelli dei pali che si spengono; la moltitudine di finestre accese diventano cielo notturno o ritrovo segreto a cui ambire: a So finestra addumata è U me Cielo. Oltre le fonti artificiali ecco che si presentano i cortei di lucciole (alla luce della trazzer’e stiddi) e quel lustru ‘a luna che manifesta il legame della Locanda a Laboratorio Femmine dell’ombra. In questa atmosfera notturna e misterica si attesta maggiore attenzione alla forma del verso – e della pagina –; ci si stacca dalle battute quotidiane e chi solleva lo sguardo verso il cielo è un’ombra o addirittura il pensiero, 

Nella III parte fanno ritorno Fortunato e Spardaquasetta, con le loro improbabili situazioni, affrontando sempre con stupore e umiltà anche le sventure più grandi (come la perdita di una casa, l’ipotetico tradimento, il furto). Come intima una voce a Spardaquasetta, è a loro affidato il compito di dipingere ciò che accade nel mondo, al poeta poi affidate tutte le parole affinché le possa raccogliere, poiché, anche se tutto si mutasse in pietra, se sparissero le cose belle come i garofani o quelle buone come le galline, anche se si dovessero usare parole insanguinate, sporche, fatte di escrementi, questi preziosi quaderni consegnati dalle anime del purgatorio, andrebbero conservate e raccontate lo stesso viene chiarito perché si chiami Locanda invisibile, luogo in cui ciascuno più raccontare il proprio tormento dell’anima, luogo in cui trovare ristoro anche fisico, dove si può ricevere un bicchiere di vino e una zuppa. poeta . n’intimu Luocu miu è a Locanna/ Iu vegn’O Luocu ‘e Me visi Infiniti/ Iu vegn’o Luocu ‘e Me pinser’Oscuri/ Iu vegn’O Luocu ‘e fantasiosi Sònni/ Iu incontr’e vagabunn’ ‘i L’arhma /mia… 

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